Si parlerà di Aldo Moro e della storia d’Italia dalla Costituente ad oggi in occasione di un apposito evento programmato dal Consiglio Regionale della Puglia e dal Comune di San marco in Lamis per il 25 novembre 2022, a partire dalle ore 18.00, presso l’aula magna della locale Biblioteca Comunale. Per l’occasione introdurrà i lavori il sindaco Michele Merla. Ospite d’onore della manifestazione l’ex-deputato del Partito Democratico Gero Grassi. I suoi interventi a Stignano con Padre Gerardo di Lorenzo. Aldo Moro partecipò ad alcuni dibattiti politico-giuridici presso il Santuario di Santa Maria di Stignano a San Marco in Lamis, invitato da Padre Gerardo di Lorenzo, rettore della struttura e tra gli attivisti del Centro Studi “Contardo Ferrini”. Pertanto per Moro si tratta di una sorta di “ritorno” (post-mortem) nel territorio sammarchese. La sezione chiusa della Democrazia Cristiana e il pugno duro di Napoleone Cera.
Napoleone Cera, ex-sindaco di San Marco in Lamis.
Aldo Moro venne a San Marco in Lamis anche in altre occasioni. Ad esempio vi è un aneddoto legato all’ex-sindaco Napoleone Cera, che fece trovare allo statista la porta chiusa della Sezione della Democrazia Cristiana (DC). Cera qualche giorno prima si era recato a Roma per cercare finanziamenti per la cittadina sammarchese, ma pare gli fu risposto “picche” dal Governo. Pertanto fece lo sgarbo a Moro al suo arrivo in città, tant’è che questi fu costretto a chiedere ai vigili urbani di contattare urgentemente il sindaco Cera, che rispose in maniera stizzita: “dite ad Aldo Moro che non si ricordasse solo ora di San Marco!”. L’evento. L’evento viene realizzato quasi in contemporanea la messa in onda su Raiuno di “Esterno notte”, la serie di Marco Bellocchio ispirata agli ultimi giorni dello statista pugliese, ucciso dalle Brigate Rosse e probabilmente dall’inerzia di alcuni vertici statali.
Ma chi era Aldo Moro? Aldo Romeo Luigi Moro è nato a Maglie (Lecce) il 23 settembre 1916 ed è morto a Roma il 9 maggio 1978, ucciso dalle Brigate Rosse. E’ stato un politico e giurista italiano. Tra i fondatori della Democrazia Cristiana e suo rappresentante nella Costituente, ne divenne dapprima Segretario dal 1959 al 1964 e in seguito Presidente nel 1976; all’interno del partito aderí inizialmente alla corrente dorotea, ma negli anni 1960 assunse una posizione più indipendente formando la corrente morotea. Fu Ministro della giustizia (1955-1957), della Pubblica istruzione (1957-1959) e per quattro volte Ministro degli esteri (1969-1972 e 1973-1974) nei governi presieduti da Mariano Rumor ed Emilio Colombo. Cinque volte Presidente del Consiglio dei ministri, guidò governi di centro-sinistra “organico” tra il 1963 e il 1968 e tra il 1974 e il 1976 promuovendo la cosiddetta strategia dell’attenzione verso il Partito Comunista Italiano attraverso il compromesso storico e determinò la nascita del Governo Andreotti III (definito il governo della non-sfiducia) in cui il PCI garantiva l’astensione. Fu rapito dalle Brigate Rosse il 16 marzo 1978 mentre il Governo Andreotti IV (in cui veniva garantito l’appoggio esterno del PCI) si apprestava a ottenere il voto di fiducia da entrambi i rami del Parlamento; fu assassinato il 9 maggio successivo dopo 55 giorni di prigionia. Aldo Moro è uno dei quattro Presidenti del Consiglio dei Ministri ad aver ricoperto questa carica per un periodo cumulativo maggiore di cinque anni insieme ad Alcide De Gasperi, Giulio Andreotti e Silvio Berlusconi.

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Di Redazione

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